perché frammenti africani
E no, perché ti auto-limiti? non è dedicato soltanto alla redazione di Scientia Antiquitatis. Non è.
Non può esserlo.
Che tu tenti di limitarlo oppure no, attribuendogli legittimamente i destinatari che più ritieni opportuno e giusto, lui se ne scorre invece come un fiume gonfio di emozioni, vola via libero nella sabbia del deserto insieme al vento caldo dell’Africa, brilla tanto negli sguardi ancestrali di quella gente - la prima inquilina del Mondo! - quanto in quelli nobilissimi dei suoi animali, così nobili che più li guardi e più ritieni semanticamente corretto definirli “fiere”.
Sono immagini - di più, sussurri o grida - che vanno e toccano fin “dentro” tutte le persone nelle quali batte ancora un cuore; quelle nelle quali palpita qualcosa che a seconda del credo può prendere il nome di anima, spirito o altro ancora - aiutatemi voi, non sono mai stato forte in cose di religione! - ; insomma in tutti coloro che conservano l’innocenza infantile per potersi commuovere ancora e soprattutto l’orgoglio adulto di saper ammettere la propria commozione.
Grazie, infine, anche per l’intelligenza di aver dato al filmato quel titolo, perché l’Africa può stare solo in mille e mille “frammenti”, dato che è troppo immensa e libera per poter essere racchiusa in un’immagine unica.
Guido Mattioni
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